Spettri

"Fredda la mano ed il cuore e le ossa, / Freddo anche il sonno è nella fossa: / Mai vi sarà risveglio sul letto di pietra, / Mai prima che muoia il Sole e la Luna tetra."


Le forme spiritiche presenti nelle opere di Tolkien sono assai varie. Sebbene la parola spirito venga usata anche per esseri non dell'oltretomba ma bensì ultraterreni come molte creature antiche, si possono elencare ugualmente alcune forme di non-vita che potremmo chiamare spettri o fantasmi. Un esempio sono gli Spettri dell'Anello: nove antichi re che accettarono gli arcinoti anelli magici dal Signore dei Doni, cadendo così sotto il suo giogo. Ci sono poi gli Spettri dei Tumuli delle Tyrn Gorthad, le Tumulilande, che furono asserviti al Re degli Stregoni. Per finire cito altri due esempi ben noti: gli Uomini di Dunclivo e gli spiriti che paiono persistere nelle Paludi Morte, ovvero quelli degli uomini malvagi che presero parte alla Dagorlad. Tutti questi spiriti apparentemente molto diversi condividono una caratteristica comune: furono un tempo Uomini, non quindi Elfi o di altra razza, che si macchiarono in vita di gravi crimini o scelsero la via dell'Ombra o del tradimento. Colpevoli di tali azioni, i loro spiriti non furono accolti nelle Aule d'Attesa o dovunque finiscano le anime degli Uomini, esclusi fino alla fine del mondo. Tutti loro sono caratterizzati da una assenza quasi totale di corporeità e prova lampante di questo sono i mantelli neri che i Nazgul son costretti ad indossare per dare una forma sensibile alla propria non-esistenza.
Un'altra caratteristica comune è che, fatta eccezione per gli spiriti delle Paludi Morte (anche se per questi si può prendere in considerazione le spoglie mortali che li giacciono), tutti loro sono legati in qualche modo ad un vincolo, sia esso materiale o immateriale, che li tiene legati a questo mondo. Se riflettiamo un attimo infatti notiamo che gli Uomini di Dunclivo sono legati al giuramento infranto nei confronti di Isildur, i Nazgul dai rispettivi Anelli e quindi dall'Unico, gli Spettri dei Tumuli dai tesori accumulati nei loro sepolcri, tanto che il disperderli per la via alla mercé di tutti li può infine scacciare per sempre. Sono quindi anime maledette, senza pace, accompagnate da un gelida immaterialità che gli fornisce anche una qualche invulnerabilità agli attacchi materiali. Sono senza dubbio esseri delle tenebre, anche se solo gli Spettri dei Tumuli sembrano lasciare intendere un'insofferenza alla luce solare.


scritto da: nextor