Nani

"Allora Aulë prese i Sette Padri dei Nani e li pose a giacere in luoghi remotissimi."


I Saggi raccontano di come ancor prima della venuta dei figli di Ilúvatar, Aulë creò una razza cui poter insegnare la propria arte ed il proprio amore per le pietre e la terra. Furono così creati i sette Padri dei Nani, ma il Vala tenne all'oscuro di tutti la propria opera, per timore del giudizio di Ilúvatar. Ma questi poteva leggere con chiarezza il cuore dei Valar, così prese da parte Aulë e lo rimproverò per il suo gesto di disobbedienza, poichè i fligli di Eru ancora non s'erano destati e tutto ciò che era in Arda a loro solamente era destinato. Aulë mise allora mano ad un grande maglio per distruggere il frutto della propria disobbedienza, ma Ilúvatar lo fermò in tempo: egli risparmiò i figli di Aulë e li accettò come propri; i "figli adottivi" furono detti in seguito. Altresì non permise che questi abitassero sopra o sotto la terra prima che i suoi figli legittimi si fossero svegliati, perciò li pose a dormire nelle profondità della terra, fino al giorno stabilito per il loro risveglio. "Poichè erano destinati ad apparire nei giorni del potere di Melkor, Aulë rese i Nani forti e resistenti. Ne consegue che essi sono duri come sasso, testardi, pronti all'amicizia e all'ostilità, e sopportano le fatiche e la fame e il dolore fisico più impavidamente di ogni altro popolo parlante". Vivono a lungo, ben più di quanto fu concesso agli Uomini, tuttavia non sono immortali come gli Elfi. In principio essi credevano che morendo sarebbero tornati alla terra ed alla roccia da cui erano stati generati, ma ora sono propensi a credere che Aulë il Creatore, che loro chiamano Mahal, li attenda in aule separate di Mandos. Credono infine che i Sette Padri tornino a rivivere nei loro discendenti "e riprendere gli antichi nomi". Di questi Padri dei Nani conosciamo il solo nome di Durin il Senzamorte, e la sua stirpe fu la più gloriosa fra tutti i Naugrim, che il nome dato loro dai Sindar. Compaiono per la prima volta nelle cronache del Beleriand, dove intrecciarono fitti rapporti con gli Elfi ed ebbero parte in molti dei grandi eventi della Prima Era; le loro due città principali erano Nogrod e Gabilgathol, detta dagli Elfi Belegost, sugli Ered Luin. Furono i Nani ad aiutare Finrod Felagund a completare Nargothrond ed a scavare le Mille Caverne per Thingol, e nelle sale del palazzo di Elwë erano degnamente riunite le massime espressioni dell'arte architettonica dei due popoli. Furono sempre loro ad insegnare agli Eldar del Doriath a forgiare armi ed armature senza eguali, e dagli Elfi appresero a tracciare le rune ideate da Daeron. Per tutti questi servizi venivano ricompensati generosamente in oro e pietre, così per riconoscenza essi forgiarono la Nauglamír, la Collana dei Nani, in seguito oggetto di astio e scontri fra i due popoli. L'esempio più limpido di pacifica e fruttuosa convivenza si ebbe però nella Seconda Era della Terra di Mezzo, in Eregion, dove i fabbri di Celebrimbor e Galadriel commerciavano e prosperavano assieme ai Nani di Khazad-dûm.
Quando Sauron distribuì alle sette stirpi dei Nani gli anelli magici forgiati assieme a Celebrimbor, essi li accettarono volentieri; ma nel momento in cui l'Oscuro Signore infilò l'Anello del Potere e tentò di asservirli al proprio volere, essi dimostrarono grande resistenze al potere oscuro, come Aulë aveva voluto per loro. L'effetto che però gli anelli ebbero sui Nani fu aumentarne la cupidigia e la sete di ricchezze, tanto che si racconta che all'origine dei tesori delle sette stirpi vi fossero proprio questi anelli magici. Ma anche se il Nemico non era riuscito a piegare la loro volontà, questa avidità che albergava in loro ne determinò la rovina: come successe poi in Erebor, i grandi tesori dei Nani attirarono i Draghi che ancora vivevano nella Terra di Mezzo nella Seconda Era, e molti regni furono devastati. Celebre è anche la fine di Moria, quando durante il regno di Durin VI essi scavarono sotto il Cornorosso in cerca di mithril e liberano involontariamente un Balrog che si era nascosto lì nella Prima Era. Gli ultimi brandelli dei grandi regni dei Nani sopravvissero un pò ovunque sulla Terra di Mezzo: nei Monti di Bruma, Monti Grigi, ad Erebor, Monti Bianchi, Dunland, Monti Azzurri ed in alti luoghi più remoti. Ma con l'avvento della Quarta Era questo popolo scomparve piano piano lasciando il dominio agli Uomini, quando ormai anche gli Eldar se ne erano andati. Qualcuno sostiene che siano ancora lì, in saloni splendenti, ad affilare asce e costruire cotte in attesa dell'Ultima Battaglia, quando tutti loro saranno riuniti da Aulë e Ilúvatar li accetterà fra i propri figli legittimi.


scritto da: nextor